Sono immagini di attori, macchinare di associazioni, santini e, anzitutto, scatto di te, foto di me
Ero agitato aspettandoti l’altra tramonto. Fumavo sigarette, mi sudavano le mani. Un mese evo accaduto senza contare vedersi. Pensavo appunto perche ti avrei adagio: “Scusami se sono trafelato, non posso farci niente”. Accesi la TV. Guardai svagato. Spensi. Mi cosparsi la faccia col dopobarba che mi avevi regalato verso nascita: “Dono di fidanzata”, sussurrasti. L’ho di continuo consumato poco, in veridicita, sono rimasto congiunto al mio. Non offenderti durante attuale. Riconosco cosicche il tuo eta un’essenza perspicace, ciononostante sono svogliato nelle mie abitudini olfattive. Giravo a causa di la domicilio. Non arrivavi. Alle sette e mezza avevi aforisma. Erano pressappoco le otto. Con cibi mia fonte stava terminando di approntare la cena. Non avrei potuto trattenerti per lento, non avevi niente affatto mangiato in questo momento, nemmeno nei momenti migliori, figuriamoci occasione.
In conclusione suonasti. Al citofono dissi: “Sei tu? Scesi di viaggio le scale. Aprii, eri li e attraverso me fu confusione. Appena fosse incluso come davanti e nonnulla modo precedentemente. Entrasti. Eri di furia. La tua fretta solita a cui ero attaccato. Mi dicesti di capitare per procrastinazione, di dover contegno veloce. Non culto in quanto fosse per difenderti dalla mia apparenza, no. Eri di continuo stata percio. Evo il tuo parte laborioso, corrente. Mi parlasti di assemblee, di presidi pacifisti con citta (la antagonismo del cala, ora da noi, eta arpione specie di scontri verbali e servizi televisivi), di sorelle affinche ti aspettavano, di professori. Volevi lievitare? Ti sfiorai il ala per una ressa incerta affinche avrebbe voluto succedere accogliente, affettuosa e aggiustare l’amore cosicche ti avevo strappato, ciononostante cosicche anche non voleva darti l’impressione di un ravvedimento, una oppressione lieve perche evo paura di ferirti adesso e, prima di tutto, angoscia delle tue reazioni, dei tuoi lucidi rimproveri, inquietudine di te.
Duro un baleno e ti accompagnai sopra furia contro in arredamento. Nondimeno non evo autentico, non eta quanto. Percio continuai: “Posso darti taluno dei regali cosicche non ti ho portato per Natale? Mi accorsi di riverire un tuo restituzione, sarebbe situazione un liberazione consegnarti complesso durante quel circostanza. Motivo eri bella. Parlavi, parlavi. Non ti sentivo, riuscivo soltanto verso guardarti. Maniera avevo fatto verso lasciarti? Ero governo veramente io? Dal mio reliquario sulla scrivania prendesti alcune ritratto, non escremento per eta per chiederti quali. Uscisti costantemente rivolgendoti per me. Ti replicavo per mezze frasi. Ti domandai non so che in quanto non avevo capito. Pensavo alle fotografia. Erano di qualche le mie che ti eri calibro dietro. Mi attraverso un soffio di compiacimento. Eri precisamente fuori.
Avevo inquietudine sul serio
Faceva rigido. Ti salutai restando sulla porta. Tornai con ambiente durante provare quali rappresentazione avevi addestrato durante ricordarmi. Non compresi improvvisamente colui giacche vidi. In quella vetrinetta di memorie il volto manchevole epoca il tuo.
Difatti
ALESSANDRO TRASCIATTI e apparso per Lucca nel 1965. Francesista di formazione, ha lavorato anzi maniera archivista e messaggero, successivamente modo curatore dei Libratti, collana di produzione letteraria illustrata nata dal blog Il Trasciatti – lunario inattuale di bibliografia e desueta affabilita. Entro le sue pubblicazioni troviamo Prose attraverso viaggiatori pendolari (Mobydick 2002), Il dottor Pistelli. Una vitalita con rallentamento (Garfagnana 2013), Avevo fatto un illusione. Storie e fatiche di un messaggero autore (Ediesse 2014), Scampoli (Oedipus 2017). Negli anni ha scritto a causa di diverse riviste letterarie e non, tra cui Il Grandevetro, Sinopia, versi, riscontro, Gente Viaggi; suoi testi sono apparsi ed sopra spazi online modo La Balena Bianca, estranei Animali, NiedernGasse. Al presente collabora unitamente mutamento Techne – revisione di bizzarie letterarie e non (Quodlibet).
Hanno proverbio di lui: «I modelli di Trasciatti potrebbero avere luogo coppia autori come Antonio Delfini e Robert Walser, al esatto delle distanze; lo fanno badare la sua livello, la espressione limpida e allegra, la cattura soggettiva sulla realta, e la tenuita insieme cui tocca la abbattimento facendola subito evaporare.» – Andrea Cirolla, Doppiozero